martedì 30 giugno 2009
lunedì 22 giugno 2009
Auto elettriche Toyota
Toyota è da sempre una delle case automobilistiche tra le più attive per mantenere un buon compromesso tra le auto e l’ambiente.
Qualche anno fa, la Toyota RAV4EV ha lasciato ben sperare gli addetti ai lavori su un futuro veramente orientato alla mobilità sosteniibile.
In questi anni invece Toyota si è affermata come prima produttrice di automobili a portare sul mercato un’auto ibrida, la famosa Toyota Prius, che ormai sta avendo successo globale, non solo in Europa ed in Italia.
Ora che auto come la prossima Chevrolet Volt sono dietro l'angolo, e considerando anche piani del concorrente Mitsubishi, anche Toyota ha deciso di dare la scossa ai suoi progetti sulle auto elettriche.
Toyota programma di costruire una quantità di auto elettriche comprese tra le 20mila e le 30mila entro il 2012. Le batterie che userà Toyota saranno sviluppate insieme a Panasonic, e sfrutteranno l’ormai rodata tecnologia degli ioni di litio.
Qualche anno fa, la Toyota RAV4EV ha lasciato ben sperare gli addetti ai lavori su un futuro veramente orientato alla mobilità sosteniibile.
In questi anni invece Toyota si è affermata come prima produttrice di automobili a portare sul mercato un’auto ibrida, la famosa Toyota Prius, che ormai sta avendo successo globale, non solo in Europa ed in Italia.
Ora che auto come la prossima Chevrolet Volt sono dietro l'angolo, e considerando anche piani del concorrente Mitsubishi, anche Toyota ha deciso di dare la scossa ai suoi progetti sulle auto elettriche.
Toyota programma di costruire una quantità di auto elettriche comprese tra le 20mila e le 30mila entro il 2012. Le batterie che userà Toyota saranno sviluppate insieme a Panasonic, e sfrutteranno l’ormai rodata tecnologia degli ioni di litio.
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Auto elettriche,
Toyota RAV4EV
venerdì 12 giugno 2009
Taiwan combatte la crisi con le auto elettriche
Secondo Wu Ming-ji, direttore Generale del locale Dipartimento di Tecnologia Industriale, l’America vorrà almeno un milione di macchine elettriche per il 2015 e la Cina prevede di testare a breve mille macchine elettriche in 10 città differenti. Ormai sono numerosi i Paesi che si sono mossi in questa direzione, è un business gigantesco e senza esitazione Taiwan vuole combattere la crisi con le auto elettriche.
L'isola cinese evidentemente non vuole restare indietro nella corsa all’auto elettrica, il locale ministero degli Affari Economici ha anche annunciato questo mese la creazione di un consorzio per la ricerca industriale nel settore degli electric vehicles (EV), il cui business - stimano in Cina - potrebbe raggiungere 6 miliardi di euro per il 2020.
"Benché Taiwan al momento promuova ed offra solo l'acquisto di motorini elettrici, - ha spiegato Wu - il governo provvederà a breve a incentivare anche le macchine elettriche. La mobilità elettrica sarà presto una realtà in Cina."
L’industria automobilistica potrebbe unire gli sforzi con i settori dell'information tecnhology e dell'elettronica, già fiorenti a Taiwan. L'isola cinese avrà un importante ruolo anche nel mercato mondiale delle auto elettriche?
L'isola cinese evidentemente non vuole restare indietro nella corsa all’auto elettrica, il locale ministero degli Affari Economici ha anche annunciato questo mese la creazione di un consorzio per la ricerca industriale nel settore degli electric vehicles (EV), il cui business - stimano in Cina - potrebbe raggiungere 6 miliardi di euro per il 2020.
"Benché Taiwan al momento promuova ed offra solo l'acquisto di motorini elettrici, - ha spiegato Wu - il governo provvederà a breve a incentivare anche le macchine elettriche. La mobilità elettrica sarà presto una realtà in Cina."
L’industria automobilistica potrebbe unire gli sforzi con i settori dell'information tecnhology e dell'elettronica, già fiorenti a Taiwan. L'isola cinese avrà un importante ruolo anche nel mercato mondiale delle auto elettriche?
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martedì 2 giugno 2009
Il non lieto fine delle prime auto elettriche
Le prime auto elettriche in serie risalgono al 1996, quando General Motors lanciò la sua EV1. Il progetto è stato da subito improntato per la produzione di un'auto totalmente a trazione elettrica. La sua linea caratteristica le conferiva un CX di soli 0.19, record che tutt'ora persiste tra le auto di serie. La EV1 accelerava da 0 a 100 in 8.5 secondi e raggiungeva una velocità massima di Km/h. Le batterie al piombo-acido garantivano un'autonomia tra i 90 e 120 km a ogni ricarica. Successivi sviluppi nel pacco batterie estesero l'autonomia a 200 km. La ricarica completa delle batterie richiedeva 8 ore, sebbene bastassero solo 3 ore per raggiungere l'80%. In totale ne furono prodotte 1.117, circolando sulle strade statunitensi in regime di leasing. Stranamente, nonostante il successo riscosso dall'operazione, General Motors non consentì agli utilizzatori di riscattare le auto, ritirandole invece dalla circolazione e avviandole alla demolizione. Gli unici esemplari scampati allo sfasciacarrozze sono destinati ai musei e come esplicita clausola contrattuale, non possono essere rimesse in circolazione. Il sospetto che la prima generazione di auto elettriche sia stata sabotata dalla stessa General Motors è evidente, ma fino a quando gli interessi della mobilità sostenibile dovranno essere sacrificati in nome del dio denaro e del suo braccio destro petrolio?
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